Luglio 2013
“I DONI DELLA VITA” di Irene Nemirovsky
Pierre Hardelot, erede delle omonime cartiere, ha una fidanzata rosea e grassoccia che la famiglia ha scelto per lui, ma è innamorato di un’altra: una che non gli consentiranno mai di sposare, perché appartiene alla piccola borghesia, e non ha dote. Eppure, alla vigilia del matrimonio, Pierre decide di infrangere quella invisibile ma solida barriera “fatta di buon sangue, di carni robuste e sane e di risparmi investiti in titoli di Stato; una barriera destinata a proteggere per sempre i giovani dalle insidie della sorte e dalle loro stesse passioni” e sposa la donna che ama. Pierre infrange la legge non scritta per la quale, di generazione in generazione, accoppiamenti giudiziosi stringono sempre di più i legami tra le poche famiglie che contano della ricca borghesia di provincia.
Comincia così il romanzo di Irene Nemirovski che, come è sua consuetudine, analizza i personaggi e li scandaglia nei minimi particolari scoprendo i retroscena di ognuno nel trascorrere della vita. I lettori hanno apprezzato lo stile della scrittrice e la tecnica perfetta della scrittura pur riconoscendo, rispetto la romanzo letto in prima battuta “Il ballo”, la mancanza di originalità e dinamicità: il ballo è stato veramente un “piccolo gioiello”!
.Resta però bellissimo il pensiero della protagonista Agnes: “i doni della vita lei li aveva riposti nel granaio, e tutto l’amaro e il dolce della terra avevano dato i loro frutti”.