Marzo 2017
LA BAMBINA CHE SALVAVA I LIBRI di Markus Zusak
Il romanzo è ambientato nella Germania del 1939 che ha vissuto il periodo Hitleriano con tutte le sue contraddizioni. Fu a nove anni che Liesel iniziò la sua brillante carriera di ladra. Come tanti aveva fame e rubava mele, ma quello a cui teneva veramente erano i libri, e più che rubarli li salvava. Il primo fu quello caduto nella neve accanto alla tomba dove era stato appena seppellito il suo fratellino. Il secondo lo sottrasse al fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti. Con il trascorrere del tempo ne raccolse una quindicina, e quando affidò la propria storia alla carta si domandò quando esattamente la parola scritta avesse incominciato a significare non solamente qualcosa, ma tutto.
Commento del gruppo dei lettori:
Il libro è stato giudicato positivamente da tutti i lettori. Trattasi di una rivisitazione storica che descrive il periodo Hitleriano della Germania all’alba della seconda guerra mondiale. Un lungo periodo particolarmente complesso, segnato da controversie, contraddizioni e soprattutto sofferenze. E’ un romanzo che offre altresì una visione meno intensa degli orrori della guerra. Tutti concordano come in modo elegante, a volte ironico e commovente, l’autore rende toccante questa storia. E’ la scoperta della gentilezza e conseguente rispetto reciproco, che si nasconde e si maschera anche nella realtà più crudele, quella riguardante le vicissitudini fra ebrei e tedeschi in quei terribili anni. Emozionante la storia dei due protagonisti principali Liesel e Rudy. Toccante è la voce e la presenza della morte dal volto umano, che di fatto diventa la narratrice della ladra di libri. Avvincente il rapporto con la famiglia adottiva, in particolare con il papà Hans.